Disclaimer

In questo blog pubblico le storie che ho scritto io ispirandomi ai libri della saga di Twilight di Stephenie Meyer. Quindi tutti i personaggi sono di zia Steph, che ringrazio per avermi fatta sognare come se avessi ancora quindici anni. Ogni tanto prendo anche dagli omonimi film della Summit Entertainment, secondo quello che mi serve ai fini della storia. Idem per certe battute dei protagonisti. Se le trovate uguali, è ovvio che le ho prese dai libri o dal film! Quindi tutti i diritti spettano ai legittimi proprietari del copyright. Le storie invece sono mie, ma potete riprodurle se citate la fonte, che deve essere questo blog oppure il sito EFP dove le pubblico con il nickname jakefan. Fatevi un giro su EFP, è davvero simpatico.

venerdì 31 dicembre 2010

THE CURE - A night like this


Avevo scelto questa colonna sonora per la prima notte di Didi e Jacob, senza ricordare tutto il testo, avendone in mente solo alcuni stralci e l'atmosfera generale. E' una canzone che ho molto amato. Rileggendo il testo dopo, a capitolo terminato e pubblicato, mi è sembrata magicamente appropriata.

Say goodbye on a night like this
If it's the last thing we ever do
You never looked as lost as this
Sometimes it doesn't even look like you
It goes dark
It goes darker still
Please stay
But I watch you like I'm made of stone
As you walk away...

I'm coming to find you if it takes me all night
A witch hunt for another girl
For always and ever is always for you
Your trust
The most gorgeously stupid thing I ever cut in the world

Say hello on a day like today
Say it everytime you move
The way that you look at me now
Makes me wish I was you
It goes deep
It goes deeper still
This touch
And the smile and the shake of your head...

I'm coming to find you if it takes me all night
Can't stand here like this anymore
For always and ever is always for you
I want it to be perfect
Like before...
I want to change it all
I want to change

Traduzione

Dirci addio in una notte come questa,
come fosse l’ultima cosa al mondo
Non mi sei sembrata mai tanto smarrita,
a volte non sembri più neppure tu
Si fa buio, ancora più buio
Per favore, rimani
Impietrito ti guardo mentre te ne vai
Sto venendo a cercarti, ci volesse la notte intera
come in una caccia alle streghe
Per sempre, tutto questo è per te
Ho spezzato la più stupenda fottuta cosa che ho mai avuto, la tua fiducia.
Dirci addio in un giorno come questo, ogni volta che ti muovi
Il modo in cui mi guardi mi fa desiderare di essere te.
Questo tocco è profondo, ancora più profondo
il tuo sfiorarmi, e il sorriso, e come scuoti il capo
Ti troverò, impiegassi tutta la notte
non posso più stare qui a pensare
tutto è per te
Voglio che sia perfetto, come prima
voglio che tutto cambi
Voglio cambiare.

lunedì 27 dicembre 2010

10. Didi - parte seconda

In piedi, alla luce rossa del lume, i lunghi capelli neri sulle spalle,
il coltello al collo e il capo cinto da una ghirlanda,
avrebbe potuto essere facilmente scambiato
 per la divinità di una leggenda della Jungla.

-Figlio- disse alla fine con occhi pieni d'orgoglio
-Ti ha mai detto nessuno che sei il più bello tra gli uomini?-
Messua rise sommessamente di felicità. L'espressione del suo volto le bastava.
-Allora sono stata la prima? E' giusto, anche se accade raramente, che una madre possa  dire al figlio certe cose.
Tu sei molto bello... Mai ho posato gli occhi su un uomo come te-

-Torna!-gli sussurrò, -Figlio o non Figlio, torna, perché io ti amo. -

(Rudyard Kipling, La Caccia di Primavera
Il Secondo Libro della Jungla) **

- Vengo... se mi dici una cosa.- Didi si soffiò il naso.
- Quello che vuoi. Però smettila di piangere. Vieni, mettiti questa sulle spalle...- La avvolse in una coperta che stava sul divano, e la guidò fuori dalla porta, sul patio. La luna era bella in un modo sconvolgente, di una bellezza che per un attimo le fece di nuovo bruciare gli occhi. Scesero lentamente lungo il sentiero, e i passi di lui erano stranamente silenziosi.
- Hai ragione, Jake, è bellissimo. Ma...
-... ma adesso parliamo, lo so. Ascolta, Didi...
- No, ascolta tu. Voglio sapere come hai fatto, Jacob. A sentire tutto, a sentire... me. E voglio saperlo adesso. Beh, che c'è?
Si era fermato di colpo e se lo trovò davanti, con gli occhi fissi nei suoi e le labbra strette, la mascella contratta. La riavvolse nella coperta scivolata di fianco e le afferrò le spalle.
- Non ti bastano le mie scuse?
Didi era una che andava sempre fino in fondo, una vera rompicoglioni, come diceva Judith. Una che leggeva subito l'ultima pagina dei libri per sapere come andavano a finire, e poi però li rileggeva dall'inizio. Apriva i regali in un decimo di secondo, riducendo la carta a brandelli. Una che amava la sua migliore amica perché non le risparmiava niente, e tra sapere e non sapere preferiva sempre farsi del male.
- Le scuse che non mi hai fatto? No. Voglio la verità.
- Ascoltami bene. Forse è vero che ti devo una spiegazione, ma dopo... dopo le cose cambieranno. Fidati, è meglio se lasciamo perdere.
- Te la stai facendo sotto?
- Dio santo, puoi smettere di fare la superdonna un attimo? Non ti basta se ti dico che mi dispiace?
- Cazzo, Jacob, devo farti un disegno? Mi hai sputtanata in una maniera devastante! Mi hai fatta sentire la donna più ridicola, stupida e patetica sulla faccia della terra! E brutta, e vecchia, e finita! Mi hai detto la cosa più crudele che potevi dirmi, manco mi avessi letto nel pensiero!
Didi non aveva ancora capito come potesse la sua espressione cambiare tanto in fretta, come il tempo in montagna d'estate, quando una nuvola all'improvviso passa davanti al sole e ti fa gelare il sudore addosso.
- No, io quello non lo so fare. Ma quello che ti è successo era molto chiaro lo stesso - sogghignò.
Ride. Lui ride.
- Bastardo! Va bene, tieniti pure i tuoi segreti da prestigiatore e le tue cazzo di spiegazioni e vattene affanculo, hai capito? Non ti voglio più vedere! Vattene via!
- No, adesso mi ascolti tu. E smettila di urlare.

lunedì 20 dicembre 2010

Favola

C'entra coi Lupi? Non c'entra coi Lupi? Decidete voi, e comunque poco importa. L'evento è imminente. Se non l'avete ancora letta, correte a farlo, mi ringrazierete... Poi comunque ne riparliamo.


Image: Idea go / FreeDigitalPhotos.net

sabato 18 dicembre 2010

In compagnia di Sam

Ho scoperto questa storia e me ne sono semplicemente innamorata. Trovo che qui nel nostro salotto ci stia proprio bene.
Se passate di là, mi ringrazierete. Lasciate anche due parole, dai. Copio la mia guida spirituale: "Dona l'8 per mille del tuo tempo alla causa delle recensioni -Farai felici un sacco di autori!" Qualcosa del genere.
‹‹Sam? Dove sei, Sam?››.

Apro gli occhi frastornato. Buio e oscurità. È calata la notte, nera come il mio manto. Drizzo le orecchie. Un silenzio denso e appiccicoso mi avvolge. Sollevo il muso da terra e annuso l’aria. Polvere nelle narici, terra umida sotto le zampe, solitudine intorno a me. Nient’altro.
Solo un falso allarme. Non c’è nessuno nella mia tana a parte me. Io, me e il lupo.
Poggio nuovamente il capo sulle zampe anteriori e chiudendo gli occhi, mi lascio sfuggire un guaito che assomiglia tanto a un sospiro rassegnato. Ma un lupo è in grado di sospirare?
Non è la prima volta che sento delle voci nella mia testa. Forse - quasi certamente - sono impazzito.
Sam. È un nome. Il mio nome?
Certe volte quel Sam riecheggia nella mente come un vago ricordo lontano - così effimero nella sua inconsistenza, un sussurro fioco e appena udibile, paragonabile al fruscio di una foglia che scivola sulla pelle liscia, morbida e glabra di… di che cosa? Il mio corpo è ricoperto di pelliccia e le foglie spesso vi rimangono impigliate. Non ho più una pelle. L’ho mai avuta? -, altre volte invece quel nome, quel Sam, è forte, vivo, presente dentro di me, e sembra che qualcuno mi stia chiamando per davvero.
Ma Sam è solo.

venerdì 17 dicembre 2010

Stamattina ho visto Didi!

Stamattina ho visto Didi!
Giuro, giuro, giuro che era lei.
Non che non l'avessi vista prima, e anche abbastanza bene. Ma stamattina, una folgorazione.
Bionda ma non troppo, capello dritto naturale, sfrangiato. Abbronzata, unico errore che ha gli occhi azzurri invece che verdi, ma magari ho visto male.
Jeans a vita bassa infilati negli stivali, scoloriti, un pò sporchi perché lavora in officina col marito. Le stanno veramente bene. E' snella ma morbida, come una caramella mushmellows.
Piumino da lavoro, aperto, cinturone da cowboy intonato agli stivali.
Maglioncino marrone che scopre un pezzettino di pelle. Abbronzata anche la pancia, sono appena stati una settimana sul mar Rosso, con le bambine, perché quest'estate hanno saltato le ferie.
Tette notevoli, probabilmente reggiseno col trucco. Faccia pulita, sorriso abbagliante, specialmente quando passa il marito.
Due metri di uomo in tuta da lavoro. Abbronzato anche lui, occhi neri. Il Gigante Buono versione soccorso stradale. NOOOOOOOO, non mi ricorda lui! Troppo grande. Però son cose che fanno pensare.
 "Signora", le ha detto lui ridendo, davanti a me "C'è da spostare la 159 qui fuori, e anche la tua, grazie." Gestiscono insieme un'officina di meccanica.
Glielo dico.
"Ma quanto state bene insieme. Siete davvero bellissimi"
"Ma dai? Sai che non più di tre giorni fa un cliente mi ha detto la stessa cosa? E' tornato indietro apposta per dirmelo..."
Chissà perché.

martedì 14 dicembre 2010

Mi sono inchiostrata addosso!

Tutto per colpa sua. Scusate se non resisto e condivido con voi, anche se è un pò parlarsi addosso, ma oggi ho intenzione di levitare a una trentina di cm. da terra per tutta la giornata. Perché poi, detto da lei... Il titolo è una versione leggermente più elegante di "mi sono fatta la pipì addosso per l'emozione" ed è anche una citazione disneyana. Chi indovina la provenienza vince una recensione a qualunque cosa a sua scelta, se è un autore, oppure una drabble con dedica su tema a sua scelta. Let's celebrate!
PS Te! Sei riuscita a farmi detestare quel capitolo. Mi sa che prima o poi lo riscrivo, con un occhio di riguardo per l'indice glicemico.

Image: Keattikorn / FreeDigitalPhotos.net

lunedì 13 dicembre 2010

Didi, parte prima. E poi?

Stanno scendendo lungo il sentiero, e Didi ha fatto una domanda scottante. C'è una bellissima, gelida luna.
E adesso?
Ditemi quello che volete, quello che vorreste, quello che fareste nella stessa situazione.
Tanto lo sapete che poi faccio di testa mia ;-)

8. Didi - parte prima

Say goodbye on a night like this
If it's the last thing we ever do
You never looked as lost as this
Sometimes it doesn't even look like you
It goes dark
It goes darker still
Please stay
But I watch you like I'm made of stone
As you walk away

I'm coming to find you if it takes me all night
A witch hunt for another girl
For always and ever is always for you
Your trust
The most gorgeously stupid thing I ever cut in the world
(...)

I'm coming to find you if it takes me all night
Can't stand here like this anymore
For always and ever is always for you
I want it to be perfect
Like before
I want to change it all
I want to change

The Cure, "A night like this"



"Ogni donna dovrebbe avere una Judith", stava pensando Didi, intenerita dal profumo della cioccolata calda che aveva davanti. Una Judith per tutte, in dotazione fin dai banchi di scuola, con diritto di replica e di frustata guadagnati sul campo. Loro due si erano perse di vista solo per un breve periodo, quando Didi aveva lavorato a Vancouver come la più giovane e più brillante attorney del distretto. Era stato prima di sposare Paul e decidere il grande salto: mollare tutto, comprare il ranch e trasferirsi definitivamente a Skagit County.
Era una sorella a tutti gli effetti, la zia dei suoi bambini, e non erano mai state più di un mese senza vedersi. Ragione per cui, quel sabato di dicembre, Didi aveva organizzato la spedizione in paese: Pete alla riunione degli Esploratori, Big Bear a bere il suo goccetto, Jacob a guadagnarsi la paga a spasso con Nessie.
E lei finalmente sedeva con Jus, la cioccolata, e un vassoio taglia XL di ciambelle appena sfornate.

martedì 7 dicembre 2010

Per la signorina Kukiness: petizione

SPOILERISSIMO
Non sapevo per chi parlare, parlo solo per me.
NON andate a leggere Athanor, tanto lo sta riscrivendo. Non vi metto nemmeno il link.
Può commentare solo chi l'ha già letto.
Se lo avete già letto, sapete bene che c'è uno che muore massacrato da Murray.
Ehm, se raccolgo abbastanza firme lo salvi? Non puoi farne morire un altro? Proprio lui cazzarola? Non puoi sacrificare uno di quelli giovani, uno di quelli che conosciamo poco o niente... eccheccazzo!

sabato 4 dicembre 2010

7. Au pair Boy

Ripubblico il cap. 7, mi sono accorta che c'erano dei problemi con l'HTML non eliminabili con le modifiche.

Stock.
Stock.
Stock.

Ma startene a letto un pò di più... no, eh?
Va bene che era un bravo ragazzo e si guadagnava il suo soggiorno. Va bene che magari lo faceva per conservarsi il fisico da fotomodello. Ma c'era veramente bisogno di tagliare la legna alle sei del mattino? Quando la legnaia stava sotto la finestra della sua camera, e ci sarebbe voluta la fine del mondo per tirarla fuori dal piumone caldo?
Nella mia prossima vita voglio nascere marmotta. Anche orso va bene, o scoiattolo. Basta andare in letargo.
Diane Dowson si girò sulla pancia, scacciò il gatto con una pedata, e infine trovò il coraggio di mettere i piedi giù dal letto.
Tirò le tende della sua finestra, che dava sul grande cortile posteriore. Il suo ospite, a torso nudo nonostante i -10°, rompeva diligentamente la legna per la colazione del mattino.

martedì 30 novembre 2010

Au pair boy, qui i commenti al sondaggio su Didi e Jake

La mia Didi è una tipa semplicissima e complessa allo stesso tempo, e non so ancora che piega prenderanno i suoi rapporti con Jacob. Voi cosa ne dite? Oppure, come vi piacerebbe che andasse? Potete rispondere al sondaggio e poi, se vi fa piacere, lasciare qui un commento, una spiegazione, un suggerimento, quello che vi pare.
Non prometto di ascoltare i suggerimenti perché la mia ispirazione è parecchio indisciplinata, ma mi piacerebbe davvero tanto sapere cosa ne pensate.
Bacio a voi che continuate a seguirmi!

lunedì 22 novembre 2010

6. Won-Tolla

-Buona caccia! A chi appartieni?-
chiese gravemente Phao.

-Buona caccia! Io sono Won-Tolla.- fu la risposta.
Intendeva dire che era uno che cacciava da solo (...)
Won-Tolla sta ad indicare il Solitario,
uno che si tiene fuori da qualsiasi branco.


(
Rudyard Kipling, il Secondo Libro della Giungla)


-No, Jake, aspetta! NO!

L'urlo aveva scacciato la quiete notturna dalla casa di legno al bordo della foresta.
-Sam! Guardami, amore, svegliati!-
Lei cercò a tentoni l'interruttore della lampada, mentre con l'altra mano tratteneva il corpo caldo dell'uomo al suo fianco, scosso da un tremore violento.
-Sam... Calmati, amore, guardami, sono io. Stai sognando, Sam, svegliati!
-Emily...

Appena fu in grado di distinguere il volto di lei, l'uomo sentì la tensione abbandonare il suo corpo. Il tremito cessò come era venuto. Si lasciò cadere sul cuscino con un sospiro più profondo, placato.
Lei posò la testa sul suo petto e vi sparse i lunghi capelli neri. Nonostante le cicatrici, il suo viso era dolce e bellissimo nella luce morbida che circondava i loro cuscini.
-Non vuoi dirmi cos'hai sognato?-
-Non... è difficile, già sto dimenticando dei pezzi... C'era Jacob...- Passò una mano sugli occhi, alla ricerca della visione appena svanita.
-E...?-
-E non voleva tornare.-
A volte non so più chi ero
Che senso ha avere avuto un nome
Il crepuscolo cede il passo alla notte
In questa forma è tutto più semplice

lunedì 15 novembre 2010

Che effetto vi fa questo Jacob?

... quello di Pornography, intendo dire.
Ho pensato di aprire questo post per lasciare spazio, a chi lo volesse, per scatenarsi coi commenti. Poi vi dico cosa ne penso io. Pronti, via.

5. Pornography

Pornography
A hand in my mouth
A life spills into the flowers
We all look so perfect
As we all fall down
In an electric glare
The old man cracks with age
She found his last picture
In the ashes of the fire
An image of the queen


-Ehi, bello, sveglia!-
La ragazza strappò il lenzuolo, scoprendo il lungo corpo nudo e muscoloso che riempiva il letto troppo corto. I piedi penzolavano fuori dal materasso, oltre la pediera. “Sei decisamente fuori misura, tesoro, il mio letto è perfetto, ci stanno sempre tutti bene” rispose ad un'immaginaria protesta. In realtà dal letto veniva solo una sonora e regolare vibrazione.
“Bel culo, decisamente” pensò avvicinandosi.
Non c'era stata nessuna reazione: quella specie di bestione continuava a russare, sdraiato a pancia sotto, di traverso al materasso. Non si era nemmeno mosso, e lei doveva andare a lavorare.
In compenso lei sì, aveva reagito. Lo spettacolo che si godeva in quel momento non era roba da tutti i giorni.
La schiena bruna, ampia, le braccia lunghe e forti. Sul braccio destro spiccava un tatuaggio tribale, misteriosamente appropriato sul colore caldo della pelle.
Il sesso scuro che si indovinava proprio sotto ai glutei rotondi, la coscia dura e tornita ripiegata ad agganciare un cuscino: più ancora dell'odore di sesso che riempiva la stanza, la visione la colpì e le fece annodare qualcosa, in fondo, lasciandola bagnata e pronta a ricominciare. Se solo non avesse dovuto andare a lavorare...

-Ho detto SVEGLIA!- latrò all'orecchio del suo ospite, strappandogli il cuscino. Stavolta, segni di vita su Marte.
-Mmmmnghmnnn.... ancora un attimo, papà...-
Papà?
Perse la pazienza. Il bicchiere pieno d'acqua sul comodino prese il volo e atterrò direttamente sulla schiena del suo ospite, come una manata gelida.
-Ehi! Che accidenti succede? Sei matta?-
Si era sollevato e voltato di scatto, la naturale reazione "combattimeno o fuga" di un animale selvatico e spaventato.
“Assolutamente fantastico anche il lato A” registrò lei, guardandolo sfrontatamente.
Tra tutto ciò che ora divorava con gli occhi, non c'era nulla che non fosse armonioso, solido, scolpito. Ricordò che poche ore prima aveva affondato le unghie nelle spalle e nel torace ampio, mentre stava sopra di lui.

Grazie a chi ha recensito Rising Sun, cap. 4, dal 9/11 a oggi...

Questi ringraziamenti sono piuttosto umidi. Cosa ci posso fare se tengo la lacrima facile?

Kukiness. Se tu mi dici che ti sei commossa, tu proprio tu, io ti credo. Quindi vale l’inverso, e tocca a te credermi se ti dico che quando ti ho letta anch’io ho tirato fuori il fazzoletto. Per essere più precisa, leggevo le tue parole a mio marito strozzandomi ogni due per tre (e dovevi vedere come rideva, il bastardo…)
Bella… Bella sta cambiando. Fosse stato solo per lei, non ce l’avrebbe mai fatta. Ma qui,  invece di avere una tragicomica gravidanza lampo sta avendo una gravidanza vera, e questo ti cambia, non c’è niente da fare. Fosse stato solo per lei sarebbe rimasta comodamente imbecille, ma come si suol dire lei è più stupida che cattiva. E’ protettiva per natura, e non c’è niente come un cucciolo che ti possa scuotere fino nel profondo. Non poteva non reagire a questo.
Per quel che riguarda Charlie,

mercoledì 10 novembre 2010

4. E' tutto perfetto, Charlie Swan

L'ostetrica del piccolo ospedale di Forks era stata veloce ed efficiente.
 -Si sdrai pure, Mrs. Cullen. A proposito, mi saluti Carlisle quando lo vede. Ho lavorato per un po' nella sua équipe, è una persona fantastica.-
-Così va bene? -Si, ora ferma... Ecco il battito... forte e regolare, come sempre.-
Alzò il volume del piccolo ecodoppler che aveva posato sul mio pancione, sporgente come una montagna tonda e lucida.

Tump tump tump tump tump.
Ciao, piccolino. Allora ci sei e va tutto bene, vero?

Il controllo aveva solo confermato quello che era già evidente: stavo davvero bene, il piccolo cresceva regolarmente e non c'era niente di cui preoccuparsi. La mia pancia lievitava a vista d'occhio, facendomi sembrare ogni giorno di più la Statua Vivente alla Maternità (come mi piaceva pensare) oppure il Monumento alla Balena (come diceva Emmet).
Comunque, né le sue continue battute né la mia crescente goffaggine intaccavano la sensazione di benessere costante nella quale nuotavo, come in un'onda lunghissima.
Tentavo di descriverla a me stessa, questa sensazione, e mi venivano parole ed immagini luminose: pienezza, fioritura, abbondanza, maturità. Come il grano dorato dei campi in agosto. Come i campi verdi e immensi del foraggio estivo, che si vedono nelle nostre pianure. Era fine febbraio, l'orribile piovoso febbraio di Forks, ma nella mia nuvola dorata era senza dubbio un'estate rigogliosa, che aveva l'unica pecca -non per me, per chi mi stava intorno- di accentuare ulteriormente il mio strano isolamento, dove solo ad un piccolo sconosciuto era permesso farmi compagnia.
Per loro pioveva e il cielo era grigio; per noi due c'era sempre il sole.

Confesso che non provavo sentimenti particolari per la creatura che occupava sempre più spazio in me. Non quelli che immaginavo dovessero essere i sentimenti devoti di una mamma in attesa, felice di essere tale. Io non riuscivo neanche a immaginarmelo, il piccolo. Una volta forse, tanto tempo prima, me lo ero rappresentato come una specie di... Edward in miniatura; l'immagine che mi ero costruita aveva a che fare con qualcosa di assolutamente astratto e con

martedì 9 novembre 2010

Grazie a chi ha recensito dal 3/11 in poi!

Sto vivendo quest'avventura di scrivere con una passione che non avrei mai immaginato. Lo farei in continuazione, e la devozione che ho per il mio Pc e per la storia che mi nasce sotto le mani è paragonabile a quella che si ha per il primo fidanzatino... Non ho mai scritto per un pubblico, salvo qualche articolo in passato, ma questo è qualcosa che va oltre, sono pezzi di me.
Ho scoperto -e l'ho anche già detto? sono ripetitiva?- di essere molto vulnerabile alle vostre parole, che hanno il potere di farmi camminare a un metro da terra, così come di abbattermi. Ma non farei mai a meno della vostra sincerità, ho bisogno di confrontarmi con le vostre emozioni quasi quanto ne ho di confrontarmi con le mie...
Sono quasi pronta a pubblicare il capitolo n. 4, ma prima devo assolutamente ringraziare coloro che hanno recensito dal 3/11 in poi.

venerdì 5 novembre 2010

Nuove letture per Bella Swan

Devo essere davvero un pò fuori di melone.
Stavo lavorando al prossimo capitolo di Rising Sun, che spero di pubblicare martedì prossimo, e mi sono arenata perché... non sapevo che libro mettere in mano a Bella! Dunque, la scena è così: lei e il suo pancione se ne stanno stravaccati su un divano, sotto un plaid, e Bella legge.... Bella legge... Che cosa legge? Aiut...!
Niente Shakespeare, Bronte e Austen per favore. Devono essere delle alternative. Qualunque cosa, eh? Non è mica detto che uno debba leggere solo i classici o solo libri. Allora, che cavolo legge Bella?
Una delle millemila riviste su mammeinattesa&bambinidapubblicità?
Un manuale di allattamento?
Un altro classico? Che magari prima non aveva nemmeno preso in considerazione?
Il "Dracula" di Bram Stoker?
Topolino?
Dylan Dog?
La trilogia di Dune?
Confesso. A me è venuta voglia di metterle in mano un bel Camilleri, per farla ridere un pò. Ma era troppo improbabile.
Avete voglia di rispondere a questo post? Non si vince niente, ma se qualcuna mi dà un'idea convincente la troverà martedì nel prossimo capitolo di Rising Sun, con tutti i dovuti crediti all'ispiratrice, e il mio massimo impegno per rendere tutto credibile.
Se volete scrivere un pezzo su questo, metterò un link al vostro testo sia su EFP che in questo blog.
Partecipate, altrimenti se lasciate fare a me rischiate davvero che Bella si metta a leggere Camilleri.
Baci, bacissimi
J.

PS Cerco anche di creare un sondaggio, ma se rispondete qui c'è più possibilità di argomentare le risposte.

Image: Catherine Hadler / FreeDigitalPhotos.net

mercoledì 3 novembre 2010

3. One (and Alone)

 
Is it getting better
Or do you feel the same
Will it make it easier on you now
You got someone to blame
You say...


Ti guardo dormire ed è ovvio che sei ancora più bella sotto la luce della luna. I tuoi occhi sono ancora bagnati, piangevi e io non li ho asciugati. Acqua che brilla sotto le ciglia chiuse. Sei maledettamente bella, sei la mia Bella e mi spacca il cuore guardarti e sapere che sto per andare via.
Ti sentirai di sicuro bene domani, dopo quello che è successo avrò il tuo disprezzo e sarà facile per te pensare che non hai perso niente.
Ti guardo, intaglio nella memoria ogni curva del viso e poi più giù, il tuo corpo sottile. Mi va di farmi del male, voglio essere sicuro che non sarà troppo difficile vederti quando chiuderò gli occhi. Ancora un minuto e non mi resterà nient'altro, e stavolta sono sicuro che mi lascerò dietro solo terra bruciata.


One love
One life
When it's one need
In the night
One love
We get to share it
Leaves you baby if you
Don't care for ti

Did I disappoint you
Or leave a bad taste in your mouth
You act like you never had love
And you want me to go without
Well it's...




E' ora di andare, sento sotto la pelle che non manca molto all'alba, non posso farmi trovare qui. Pensa che casino, il giorno prima delle tue nozze. Se non fosse una tragedia mi verrebbe quasi da ridere, resterei giusto per vedere la faccia del succhiasangue mentre legge i miei pensieri. Charlie invece non mi preoccupa, lui si incazzerebbe solo per finta. Lui l'ha capito prima di noi che io sono perfetto per te. Sei solo tu che ti ostini a stritolare la tua e la mia vita come due bottiglie vuote, per buttarci via.
Rido in silenzio perché se non faccio così non ci riesco, mi sto strappando via da te ed è come tagliarmi la carne con un coltello. Forza, un colpo deciso e via. Sanguino, sanguino. Mi scendono lacrime ma giuro che non sono io, non piango, non ho il controllo, non sto nemmeno singhiozzando, sto scavalcando il davanzale della finestra e mi strappo via da te. Tu dormi, se mi guardassi ancora come poco fa non riuscirei più ad andare via e tu mi odieresti. Domani mi odierai lo stesso e questo farà bene a tutti e due. Corro nella notte e col poco di cervello che mi è rimasto riesco a pensare che

martedì 2 novembre 2010

2. Fragile

La strada scorreva liscia come il velluto sotto le ruote della Mercedes Guardian, che mi portava verso l'ospedale di Forks con andatura tranquilla. La musica soffusa e l'arredo dell'abitacolo mi ricordavano la hall di un Grand Hotel a 5 stelle. Nel quale,per inciso, io non avrei mai potuto sentirmi a mio agio per più di un quarto d'ora. Anche se ora ero Bella Cullen, e anche se questo mostro nero era la mia auto già da alcuni mesi, l'imbarazzatissima Isabella Marie Swan che ancora viveva in me avrebbe dato la mano destra per riavere il suo vecchio Chevy.
Di sicuro quel povero rottame, nonostante la venerabile età, non era deceduto per cause naturali. Prima di diventare il mio regalo di benvenuto a Forks, il suo motore era stato rimesso a nuovo, da qualcuno che di motori ne capiva per davvero.
Quindi l'ipotesi più probabile era che il mio allora protettivo fidanzato Edward Cullen, diventato nel frattempo il mio ancora più protettivo marito, gli avesse praticato l'eutanasia col favore delle tenebre per potermi così affibbiare la Guardian. Antiproiettile, antimissile, antimeteorite e corazzata: perfettamente adatta ad una che nella sua vita collezionava traumi assortiti come gli altri collezionano DVD, farfalle e cartoline.
Questa era l'auto del “prima”, ed esisteva un' “auto del dopo", una Ferrari nonsocosa che giaceva dimenticata -soprattutto da me- in un angolo del fornitissimo garage di famiglia, ancora in attesa che io diventassi meno fragile e la potessi utilizzare senza ammazzare me stessa o qualche malcapitato. Era scritto che sarei diventata molto meno fragile, presto o tardi, perché mio marito e tutta la sua famiglia erano vampiri: immortali, bellissimi, e indistruttibili. Quindi, presto o tardi, Edward mi avrebbe resa immortale, per rispettare il patto che prevedeva la mia trasformazione in vampiro in cambio del nostro matrimonio.
La pianificazione degli eventi, però, non era stata affatto rispettata.
Il “dopo” non c'era mai stato, o quantomeno doveva ancora venire.

Grazie per le vostre recensioni a Rising Sun!

Per blacksea: Siamo in tante a desiderare una nuova possibilità per Bella e Jacob! Credo che la storia giusta, per venir bene ed essere convincente, debba comportare un po' di fatica, sia per lo scrittore che per i personaggi. Io mi impegno tanto, spero di non deluderti! Grazie di cuore per avermi lasciato le tue parole.
Ah, ho letto poco fa che ti piace la mia Bella. Sai che è successo secondo me? Bella è sempre lei ma sta realizzando alcune cose. Sta crescendo, insomma. Non è detto che una storia funzioni, anche se lui è “perfetto”, e Bella se ne sta accorgendo. Se alla base ci sono affinità vere, la storia regge. Se invece uno dei due deve restare in un copione per continuare a far contento l'altro, senza potersi permettere di essere davvero se stesso, prima o poi arrivano i guai.
Vedremo come se la cava, la ragazza...

Per KiryBlack: Sei costante, entusiasta e le tue parole mi danno sempre la carica. Sto diventando Kiry-dipendente! Grazie tesorino!

Per edbell96: La storia comincia più o meno all'inizio di Breaking Dawn; invece le riflessioni di Bella, nel prologo, sono state fatte più avanti. Lei si guarda indietro e si chiede dove abbia avuto origine tutto quello che le è già capitato e che noi non abbiamo ancora visto. Tutto dovrebbe diventare più chiaro tra un po', almeno nelle mie intenzioni.
Grazie di leggermi!

Per cenerella: Bene bene bene, se Edward ti fa prudere le mani sono sulla buona strada. Fa lo stesso effetto anche a me!
Chissà se ho fatto una stupidaggine a cimentarmi con una storia a più capitoli; comunque, l'importante è che Time Out sia salva, e che qui prima o poi si arrivi al punto. Solo che un po' di preliminari ci vogliono sempre...
Grazie, credo tu sappia quanto il tuo parere sia importante per me. Resisti ti prego, seguimi e fermami se esagero con gli svarioni.

Grazie per le vostre Recensioni a Time Out!

Rinnovo i miei ringraziamenti a Kukiness, Saorio, Cenerella, KiryBlack ed Eliza Bennet. Vi avevo già scritto su EFP nell'angolino dell'autrice, poi ho pensato di creare questo blog. Credo sia uno strumento un pochino più agile per poter comunicare con i miei 9 lettori, che ne dite?

Per lucyferina: Non sposare Edward il giorno dopo sarebbe la sola cosa giusta da fare, ma non è da Bella purtroppo. Lei a modo suo è costante, non ha ancora capito che qualche volta è meglio ammettere di avere sbagliato. E poi è ancora troppo dipendente da Edward. Dipendente in modo malsano, come da qualche sostanza. Deve farne, ancora, di strada, prima di capire che cosa è meglio per lei... No,purtroppo il giorno dopo si sposerà con Edward. Grazie cara delle tue parole, per me non c'è emozione più grande che emozionare.

Per Bulma86: Mi hai commossa. Spero con tutta me stessa di non deluderti, le tue parole saranno uno stimolo a continuare e migliorare. Lo sai che piango anch'io quando rileggo questa storia? Probabilmente mi parla di me, anche se non ho capito in che modo.
Grazie, dal profondo del cuore. Sento che mi hai capita intensamente.

venerdì 29 ottobre 2010

1. PROLOGO

Nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in paradiso
 non vogliono morire per andarci”
(Discorso di Steve Jobs ai neolaureati di Harvard, 2005)




 

Era successo, una volta, che mentre guidavo sull'ultimo tratto di sterrato che porta a casa di Jacob, un sassolino aveva colpito il parabrezza del Chevy lasciando un minuscolo segno. Molto rumore per nulla, e uno spavento fuori misura, visto che all'epoca Victoria mi dava la caccia e qualunque piccolo rumore fuori dall'ordinario mi causava, oltre ad un infarto, la visione di me stessa a terra in una pozza di sangue, sotto le grinfie di un mostro dalla chioma fiammante.
Jake aveva insistito perché facessi riparare subito il parabrezza.
-Ma non è niente! Quasi non si vede nemmeno il segno!- avevo replicato io.
Mi aveva spiegato, allora, che la scheggiatura invisibile sul vetro provocava in realtà una rottura più profonda a livello di tutta la struttura del cristallo. Una rottura invisibile, che però sarebbe esplosa in una miriade di frantumi non appena arrivata oltre il punto di non ritorno.
-Basta che tu prenda una buca e ti ritrovi all'aria aperta, Bella.-
Così avevo dato ascolto al mio meccanico preferito, anche se non si trattava esattamente di motori stavolta, e avevo fatto rapidamente sistemare il buchino in una stazione fast-fit.
Però la faccenda della crepa invisibile che un giorno, presto o tardi, è destinata a distruggere il cristallo mi aveva stranamente colpito. Me ne ero creata una sorta di fotografia mentale molto vivida e reale. Vedevo e rivedevo con gli occhi della mente la ferita sotterranea corrompere l'essenza del vetro fino a provocarne la deflagrazione in un miliardo di gocce di luce. I frammenti luminosi scintillavano di una luce molto simile a quella che era stata per me la visione del sole sulla pelle di Edward, un lontano giorno nella nostra radura.
Ora mi sentivo come se io fossi il cristallo e la silenziosa opera di distruzione si stesse svolgendo dentro di me. Non sotto la pelle, ma molto più profondamente.
Se avessi dovuto individuare quando esattamente la crepa aveva iniziato a formarsi, dovevo tornare per forza al ricordo di giorni il cui solo pensiero ancora mi piegava su me stessa per il dolore.
Mi trovavo sull'altissima rupe che sovrasta il tratto di spiaggia oltre First Beach, da dove i ragazzi Quileute si lanciano per dimostrare il loro coraggio. Guardavo l'acqua, lontanissima, spumeggiare sotto di me e guardavo l'Edward inorridito dei miei pensieri che cercava di convincermi a non saltare.
Sentirlo preoccuparsi per me era esattamente ciò che volevo. Anche sapendo che era un'allucinazione.
Avevo preso la rincorsa ed ero saltata giù.

martedì 26 ottobre 2010

Time Out

Alice se n'è andata lasciando una scia di campanelli argentati, nastri e fruscio di seta nuova. Ho già dato un bacio a Charlie e sono salita molto presto in camera mia. Mio padre non ha trovato strano che avessi tanta fretta di ritirarmi: sono la sposa dopotutto, devo riposare, non posso essere impresentabile domani. Domani è il grande giorno. Il mio fidanzato, Edward Cullen, ha appena lasciato la mia camera -è venuto a salutarmi anche stasera, prima del suo addio al celibato.  Finalmente tutto tace.
Sono solo io, Bella, che sembro strana a me stessa. Perché è la vigilia delle mie nozze, e io come al solito non c’entro niente, non sono nella parte, non vado bene come fidanzata in trepidante attesa. Niente addio al nubilato per fortuna: ci mancava solo uno sconosciuto che balla nudo sotto al mio naso con gli slip pieni di banconote. Sono mortalmente stanca, non vedo l'ora di chiudere la porta e infilarmi sotto le coperte. Spegnere la luce, alla svelta, e se posso anche il mio cervello.
Sono diventata brava, davvero brava. Adesso mi basta meno di una frazione di secondo, la delicatezza di un battere di ciglio, e riesco a chiudere fuori dalla testa ogni pensiero indesiderato. E' diventato un gioco da bambini.
Che sia questo il mio vero talento? Sospetto che Aro sbagli a trovarmi così interessante: non so se sarei altrettanto brava a difendere loro, o chiunque altro. L'istinto vero, quello che prende il comando, è sempre di difendere prima di tutto me stessa. Cercare di fare sempre contenti tutti non ne è che un raffinato paradigma. In un leggero battito di ciglia lo chiudo di nuovo fuori, il pensiero fastidioso che mi tendeva l'agguato oggi. Eccolo lì che riprova ad assalirmi. Quel pensiero, come un gessetto rotto sulla lavagna, la notte prima delle mie nozze. Così fastidioso, così stonato, così insensato.
Ho fatto la mia scelta, so quello che voglio. Perfino mia madre l'ha capito, e ha rinunciato molto prima di me ad opporsi in qualsiasi modo. Certo le manca qualche dettaglio: lei si opponeva al matrimonio, non sa che il matrimonio è niente in confronto a quello che mi aspetta. Un tempo avrei detto che le sarebbe scocciato meno vedermi vampira che sposata, ma lei mi ha sorpreso, veramente. Non si oppone più alla mia scelta, è perché io ed Edward siamo perfetti per il matrimonio e per noi non c’è altro da fare. E’ perché io sono nata quarantenne, dunque non ci sono certo problemi di maturità. E allora: chi è che si oppone? Stupido pensiero fastidioso. Pronto a trasformarsi da pensiero in angoscia, da angoscia della mente a dolore fisico che mi squarcia il petto.
Ma come, la voragine? Di nuovo? Non era tutto finito col ritorno di Edward? C'è qualcosa che non va, qualcosa di stonato. Chiudi quella porta, Bella. Sbrigati ad andare a letto, o domani avrai le occhiaie e Alice ti sgriderà.
Patetica a telefonare a Seth per rubare qualche brandello di vicinanza;, patetica io, adesso, che sto qui a farneticare di porte mentali la notte prima delle mie nozze.