Disclaimer

In questo blog pubblico le storie che ho scritto io ispirandomi ai libri della saga di Twilight di Stephenie Meyer. Quindi tutti i personaggi sono di zia Steph, che ringrazio per avermi fatta sognare come se avessi ancora quindici anni. Ogni tanto prendo anche dagli omonimi film della Summit Entertainment, secondo quello che mi serve ai fini della storia. Idem per certe battute dei protagonisti. Se le trovate uguali, è ovvio che le ho prese dai libri o dal film! Quindi tutti i diritti spettano ai legittimi proprietari del copyright. Le storie invece sono mie, ma potete riprodurle se citate la fonte, che deve essere questo blog oppure il sito EFP dove le pubblico con il nickname jakefan. Fatevi un giro su EFP, è davvero simpatico.

martedì 29 marzo 2011

Il mio Capitolo del Cuore?


Ho creato questa pagina su Facebook, perché ho voglia di leggere le creature più amate dai miei amici scrittori. Per quanto riguarda me, invece, non so scegliere. Visto che devo essere la prima a rispettare le mie regole, posso dare solo una preferenza, e sono in grave impasse: non so decidermi tra Time Out e il capitolo 20 di Rising Sun, "Ritornare".
Due inviti. Il primo, se siete autori andate a linkare il vostro capolavoro. Il secondo, rispondete al sondaggio e aiutatemi a scegliere. Lo so che dovrei scegliere io, ma giuro che sono nella cacca! Time Out la amo particolarmente, è la mamma di tutte le mie storie; è nata prima questa di Rising Sun. L'altra, come dice qualcuno di mia conoscenza, mi fa consumare più fazzoletti, soprattutto nelle ultime righe dedicate a Jacob.
Che faccio? Chi butto giù dalla torre?
Per chi odia leggere su sfondo nero, metto i link su EFP:
"Time Out" e "Ritornare".
Grazie, anime generose.

venerdì 25 marzo 2011

20. Ritornare

Dalla vetrata sul fronte della grande casa nella foresta, Edward Cullen guarda la notte.
Niente omaggi, niente doni particolari a quella che sarà solo una notte come tante, una lenta processione di ore senza sole. Non sarà diversa da migliaia di altre che ha vissuto -se non per l'intensità del dolore- e da infinite altre notti della Penisola Olimpica; non c'è la luna, l'oscurità sarebbe quasi totale se non fosse per la nebulosità luminosa che si alza in direzione di Forks. Per i suoi occhi, quella poca luce è sufficiente a distinguere i dettagli degli alberi e degli arbusti, e ad individuare le piccole vite che corrono a nascondersi nelle tane sapendosi sotto gli occhi dorati del predatore.
Edward Cullen, cuore morto e ora anche spezzato.
Edward Cullen, vampiro centenario, che ha perso la giovanissima moglie

venerdì 11 marzo 2011

19 Sole, Luna e Stelle


Ho! Ye Sun, Moon, Stars, all ye that move in the heavens,
I bid you hear me!
Into your midst has come a new life;
Consent ye, I implore!
Make its path smooth, that it may reach the brow of the first hill!
Ho! Ye Winds, Clouds, Rain, Mist, all ye that move in the air,
I bid you hear me!
Into your midst has come a new life;
Consent ye, I implore!
Make its path smooth, that it may reach the brow of the second hill!
Ho! Ye Hills, Valleys, Rivers, Lakes, Trees, Grasses, all ye of the earth,
I bid you hear me!
Into your midst has come a new life;
Consent ye, I implore!
Make its path smooth, that it may reach the brow of the third hill!
Ho! Ye Birds, great and small, that fly in the air;
Ho! Ye Animals, great and small, that dwell in the forests;
Ho! Ye Insects that creep among the grasses and burrow in the ground,
I bid you hear me!
Into your midst has come a new life;
Consent ye, I implore!
Make its path smooth, that it may reach the brow of the fourth hill!
Ho! All ye of the heavens, all ye of the air, all ye of the earth,
I bid you hear me!
Into your midst has come a new life;
Consent ye, consent ye all, I implore!
Make its path smooth — then shall it travel beyond the four hills!
Canti dei Nativi Americani - Benedizione per la nascita*

-Ciao, Bells.
Andai in pezzi.
Esplosi dentro, e seppi per certo che il cristallo aveva finito di rompersi. Che la crepa aveva finito il suo percorso.
L'ultima vibrazione aveva definitivamente scomposto i frammenti, e adesso dentro di me qualcosa brillava in mille arcobaleni incandescenti.
Non ero preparata, tuttavia, ad una simile ondata di dolore.
Mi chiesi se la gioia poteva fare così male, e quale fosse la radice di ciò che provavo, ma non fui in grado di darmi una risposta.
Lui non si mosse, delicato ed attento, per non svegliare il piccolo.
Aveva parlato sommessamente, con la voce roca e calda che conoscevo.
La voce che, nonostante non la udissi da mesi, si rivelò essere così fortemente parte di me da risuonare antica e conosciuta, e allo stesso tempo completamente nuova, come una parola magica di guarigione. Come un Thalitha Kum, fanciulla alzati, un richiamo appreso in qualche era lontana da una me bambina, forse, in una chiesa alla periferia di Phoenix.
Fanciulla, risorgi.
Ciao, Bells.
Sentii la sua presenza in modo violento e la sua pelle toccare la mia nonostante la distanza, fino a bruciarla.
Mi imposi di ignorare le schegge di vetro spezzato che mi tormentavano. Volevo calmarmi e rispondergli.
Ciao, Bells.

martedì 8 marzo 2011

18 Bagliori

Rimasi a casa dei Black per poco più di tre settimane, giusto il tempo che ci volle per rimettermi in piedi e trovarmi una sistemazione alternativa.
Fin dalla mattina del mio primo risveglio in quella casa, quando avevo aperto gli occhi nel letto di Jacob, avevo capito che non avrei potuto né voluto rimanere lì.
Ovviamente Billy -perdutamente innamorato di suo nipote, più che della mia presenza- mi aveva offerto di restare. Ed in effetti sembrava reggere l'assenza di Jake meglio di quel che ci si poteva aspettare, forse meglio di chiunque altro, per quanto potesse sembrare assurdo.
Mi appariva misteriosamente tranquillo sulla sua sorte, come se fosse certo che qualcosa di magico o sovrannaturale stesse vegliando su Jacob, o come se sapesse che, in caso di necessità, avrebbe saputo per istinto quello che stava accadendo. Mi disse che Jake aveva chiamato a casa, una volta, nel periodo di Natale. Una telefonata brevissima, nemmeno un minuto forse, in cui aveva detto solo le cose essenziali: che stava bene e che voleva bene a suo padre. Apparentemente, questo era bastato a Billy per conservare la serenità e l'incrollabile fiducia che aveva nella capacità di Jake di badare a se stesso.

In tutte quelle tre settimane, Billy non mi aveva mai rinfacciato una sola volta, non apertamente almeno, di essere la causa del dolore e della fuga di suo figlio.